Per Agri-birreria si intende l’azienda impiegata nella produzione, e spesso anche nella vendita diretta, di birra agricola. La birra agricola può essere considerata tale qualora i malti siano ricavati almeno per il 51% da orzi prodotti da coltivazione propria.

Questa definizione è stata introdotta dal Decreto Ministeriale 212/2010 che, riconoscendo la birra come prodotto agricolo a tutti gli effetti, ha segnato una svolta importante nel quadro normativo e, di conseguenza, nel mercato di produzione e commercializzazione della bevanda in Italia.

Il provvedimento ha infatti aperto nuove prospettive di crescita per il settore agricolo, da un lato, e per i birrifici e le aziende brassicole (produttrici di birra), dall’altro. Le aziende agricole produttrici di orzo hanno potuto diversificare le proprie attività, creando una malteria o un birrificio aziendale, e quindi ampliando la propria clientela.

D’altro canto, almeno nei primi anni, i birrifici che hanno deciso di trasformarsi in aziende agricole hanno potuto usufruire di tutte quelle agevolazioni riservate agli operatori di settore. In particolare hanno potuto beneficiare di un regime di tassazione agevolato calcolato sul reddito agrario.

Questo vantaggio, inizialmente previsto dalla Finanziaria 2007, è stato però successivamente abolito dalla legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre 2012. Resta invece ancora valida la possibilità di accedere a tutti quei finanziamenti promossi dall’Unione Europea a sostegno dell’agricoltura.